La casa dei fantasmi by Charles Dickens

La casa dei fantasmi by Charles Dickens

autore:Charles Dickens
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: none
pubblicato: 2013-12-22T23:00:00+00:00


Il fantasma della stanza del signorino B.

Quando mi sistemai nella mansarda triangolare che si era guadagnata una reputazione così cospicua, i miei pensieri andarono spontaneamente al signorino B. Febbrili e numerosi furono le mie congetture al riguardo. Se il suo nome di battesimo fosse Beniamino, Bisestilio (per essere nato in un anno bisestile) Bartolomeo o Beppe. Se quella lettera fosse l'iniziale del suo cognome e se questo fosse Baxter, Black, Brown, Barker, Buggins, Baker o Bird. Se fosse un trovatello e fosse stato battezzato B. Se da ragazzo fosse stato un Cuor di Leone e B. fosse l'abbreviazione di Britannico o di Bufalo. Se fosse stato imparentato con una illustre dama che aveva allietato la mia infanzia e se avesse avuto per bisavola la brillante comare Bunch.

Parecchio mi tormentai in queste inutili meditazioni. Portai la misteriosa lettera al cospetto e allo scrutinio dei defunti e li interrogai se egli vestisse di bluse, portasse le babbucce (ma mica era un beduino!)se avesse avuto un qualche bernoccolo, se amasse le biblioteche, se fosse bravo al gioco delle bocce, se fosse un brocco o uno bravo a tirare di boxe e perfino se da bambino, birbante com'era, avesse fatto il bagno non lontano dalla battigia a Bognor, Bangor, Bournemouth, Brighton o Broadstairs come una balzellante boccetta da biliardo.

Così fin dall'inizio fui ossessionato dalla lettera B.

Poco più su ho affermato di non avere mai sognato neppure lontanamente il signorino B. né niente che lo riguardasse. Ma nell'attimo in cui mi svegliavo dal sonno a qualsiasi ora della notte i miei pensieri lo catturavano e vagavano in libertà nel tentativo di collegare quell'iniziale a qualcosa che le si adattasse e la mettesse a tacere.

Per sei notti continuai ad affliggermi così nella stanza del signorino B. fino a quando cominciai a sentire che le cose si mettevano proprio male.

La prima apparizione si presentò di mattino presto, giusto alle primissime luci del giorno. Ero intento a radermi davanti allo specchio quando di colpo mi accorsi costernato e stupito che chi stavo radendo non ero io - ho cinquant'anni - ma un ragazzo! Il signorino B., era chiaro!

Mi misi a tremare e mi guardai alle spalle: di là niente. Guardai di nuovo nello specchio e vidi distintamente i tratti e l'espressione di un ragazzo che si radeva, non per togliersi la barba ma per farsene spuntare una. Terribilmente sconvolto, girai più volte nella camera e tornai davanti lo specchio, deciso a completare con mano ferma l'operazione dalla quale ero stato distolto. Aprendo gli occhi che avevo chiuso mentre cercavo di riacquistare la calma, vidi stavolta nello specchio fissi su di me gli occhi di un giovane di ventiquattro o venticinque anni. Atterrito da quest'altro fantasma chiusi gli occhi e mi sforzai disperatamente di tornare in me. Quando nuovamente li riaprii, nello specchio a radersi la guancia vidi mio padre da tempo morto. E come se non bastasse, perfino mio nonno vidi, mai conosciuto in vita mia.

Nonostante fossi, come è ovvio, molto turbato da quelle straordinarie apparizioni, decisi di mantenere il segreto fino al momento stabilito per la rivelazione generale.



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